Non occorre essere ingegneri informatici per constatare come la rivoluzione digitale abbia cambiato società ed economia. Un tempo attività e negozi cercavano di catturare i clienti con manifesti, volantini e spot su radio e televisione. Ora la competizione si è spostata sugli schermi dei computer e degli smartphone con cui i clienti cercano i prodotti e servizi che gli interessano. È diventato quindi fondamentale per le aziende posizionarsi il più in alto possibile nella pagina dei risultati (la cosiddetta SERP: Search Engine Results Page) per intercettare la domanda dei clienti prima dei propri concorrenti. Il posto occupato da un sito web nella lista dei risultati è detto proprio posizionamento sui motori di ricerca.
Naturalmente, in questo articolo facciamo riferimento al posizionamento dei siti web su Google che, con una fetta di mercato del 95% 1 è di fatto il leader incontrastato in Italia.
Come verificare la posizione di un sito su Google?
Ma parliamo del posizionamento di un sito su Google: come si può controllare? Ci sono fondamentalmente tre modi:
- fare una ricerca in anonimo su Google per la keyword che interessa
- utilizzare Google Search Console
- utilizzare uno strumento ad hoc (il mercato ne offre decine: SEOZoom, SEMRush, Ahrefs)
Ricerca in anonimo
Il metodo più spontaneo e – per certi versi – sempre valido per verificare il posizionamento del sito web è quello di calarsi nel nostro cliente-utente-tipo e fare una ricerca su Google in anonimo.
Impostiamo la navigazione anonima con il browser – in alto a destra o digitando Ctrl + maiusc + N – e cerchiamo le parole chiave per cui pensiamo di essere posizionati e vediamo dove ci collochiamo.
Facile no?
Purtroppo non è sempre così.
Certo, se tutto va bene, ci ritroviamo già in prima pagina. Ricerca veloce e risultato ottimo.
Ma se invece per una data parola chiave fossimo in cinquantaseiesima pagina? Dovremmo consultare manualmente tutte le cinquantasei pagine prima di scoprirlo! Un’attività sconfortante che richiede un bel po’ di tempo.
Verificare il posizionamento con Google Search Console
Google Search Console è uno dei servizi gratuiti di Google che permette specificamente di controllare, dati alla mano, il posizionamento di un sito web su Google.
Sarà sufficiente registrarsi o accedere con il proprio account Google e collegare il dominio o la pagina specifica che vogliamo tenere d’occhio. Da questo momento Google Search Console inizierà a tenere traccia delle ricerche per cui la nostra pagina viene riportata nei risultati.
Nella pagina performance possiamo vedere per quali keyword il nostro sito web viene posizionato e in quale posizione della SERP si colloca in un dato periodo di tempo.
Inoltre, in relazione alle keywords possiamo vedere altre tre metriche importanti:
- il numero di click sulla pagina
- le impressioni, cioè il numero di volte in cui la pagina è stata vista
- il Click-through-rate (CTR), cioè la percentuale di persone che hanno cliccato sul sito tra quelle che lo hanno visto.
A proposito di queste tre metriche è d’obbligo un Nota bene: non si tratta di dati effettivi ma di valori medi per un dato periodo.
Come possiamo migliorare il posizionamento sui motori di ricerca?
A questo punto una domanda sorge spontanea: se nostro sito non è primo nei risultati, come può diventarlo? È possibile migliorare il posizionamento nella SERP di Google?
La risposta è sì.
Pur non essendo completamente noto il funzionamento dell’algoritmo di Google, si conoscono diversi elementi che vengono considerati ai fini del posizionamento, su cui si può lavorare.
Senza entrare troppo nello specifico di un tema vastissimo, questi si dividono in elementi “su pagina” (on page) e “fuori pagina” (off page).
Gli elementi “su pagina”
“On page” indica gli elementi propri del sito web o dominio. Sono valutati positivamente elementi come:
- la correttezza del codice HTML
- una chiara struttura del sito
- la velocità di caricamento
- la fruibilità da dispositivo mobile
- la presenza delle keyword nel testo
- contenuti testuali originali, ben scritti e ben formattati per il web
- un URL “parlante” (cioè un URL comprensibile anche all’occhio umano e non solo alla macchina)
I fattori “fuori pagina”
I fattori “fuori pagina” sono invece essenzialmente i rimandi da parte di altri siti, come recensioni, condivisioni sui social e link in entrata.
Questi ultimi sono detti backlink e sono molto importanti per il posizionamento. Contano il numero e assai di più la qualità dei backlink. Avere un buon numero di link in entrata da siti autorevoli è davvero un ottimo biglietto da visita per Google e per gli utenti che ci visitano.
La SEO – Search Engine Optimization
L’attività di lavorare su tutti questi elementi per migliorare il posizionamento su Google è detta SEO – Search Engine Optimization (lett. ottimizzazione per i motori di ricerca).
Un’attività di SEO ben fatta richiede soprattutto pazienza e senso pratico oltre ad un continuo e costante mantenimento dei risultati raggiunti.
I risultati della SEO infatti non si vedono dall’oggi al domani: serve del tempo perché Google si accorga delle modifiche al sito, dei nuovi contenuti, della presenza delle keyword. E serve tempo per implementare per bene le novità.
Come si suol dire, Roma non è stata fatta in un sol giorno.
Idem per la SEO.
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1 Statista, Market share held by the leading search engines in Italy as of September 2021